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sabato 20 dicembre 2014

IV DOMENICA DI AVVENTO: CICLO B

II Samuele 7,1-5.8b-12.14a.16; Romani 16,25-27; salmo 88; Luca 1,26-38 

Dal secondo libro di Samuèle: 
Il re Davide, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all'intorno, disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio sta sotto i teli di una tenda». Natan rispose al re: «Va’, fa’ quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te». Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’ e di’ al mio servo Davide: “Così dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa". 

Dal vangelo secondo Luca: 
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei. 

Il cammino di attesa del Natale è giunto quasi al termine.
Il racconto dell’Annunciazione sembra volerci proiettare verso il grande mistero dell’Incarnazione. Due i temi fondamentali del Vangelo di Luca: l’annuncio della nascita di Gesù e la grande umiltà della Sua serva, Maria l’ancella del Signore. La Vergine accoglie con serena fermezza il gravoso compito affidatole, magari senza neanche comprenderlo pienamente, ma fiduciosa nella parole di Dio trasmesse dall'Angelo.
La prima meditazione è proprio questa: a volte non comprendiamo cosa ci accade nella nostra giornata, non apprezziamo l’intervento di Dio su di noi, non lo capiamo e non siamo fiduciosi che sia tutto per il nostro bene.
 È proprio l’opera di Dio, la Sua fedeltà, il Suo amore per l’umanità al punto di donare il Suo unico Figlio, al centro della liturgia della Parola. Non possiamo però mancare di contemplare l’atteggiamento di Maria che con il suo “si” rende possibile il disegno di Dio, abbandonandosi, lei si, al disegno divino. Senza Maria, non possiamo conoscere pienamente e amare con forza il nostro Dio! È per mezzo di Lei che riceviamo la grazia divina per vivere da Figli. Maria ci porta a Dio e nel contempo porta a noi i doni dell’Altissimo.

Riflettiamo anche sul contesto della nascita del Salvatore: il luogo è la Galilea, regione di confine ritenuta quasi pagana e comunque vista come una terra non ospitale, la città, Nazaret, di dubbia fama e dalla quale si riteneva non potesse mai venire qualcosa di buono, come si scopre nel vangelo di Giovanni 1,46.
Proprio qui vive Maria, ragazza vergine, promessa sposa a un carpentiere di parecchi anni più grande di lei. È in questo contesto di totale marginalità che nasce il Re del mondo.
Per capire bene la grandezza di Maria, piccola creatura dal cuore grande, la Chiesa contrappone, nella prima lettura, tratta dal Secondo Libro di Samuele, la figura del re Davide.
Il condottiero è la figura dell’uomo che ha sogni di grandezza, che desidera occupare nella società la posizione adatta a influire nei grandi progetti umani.
La presenza di Davide nelle letture di oggi è affermazione della nascita di un Bambino che sarà grande come lo è stato il re Davide, non in senso relativo ma in assoluto l’“Altissimo”,
Colui che riceverà il trono di Davide suo padre e il cui Regno che non avrà mai fine. Il sogno ricorrente di Davide, alla fine della sua vita, è di realizzare un grandioso tempio, degna casa per il suo Dio. Non capisce subito che non è il suo sogno che deve realizzarsi ma quello di Dio. Ecco il senso delle parole: “Il Signore farà a te una casa”.
Sarà Davide a entrare nel progetto di Dio e non viceversa. Dio glielo afferma attraverso le parole del profeta Natan.

Cosa ci insegna questa lettura?
Non sono gli uomini che possono costruire una casa a Dio, è solo Lui che può garantire a ogni creatura un’esistenza felice e questo in ogni tempo!

La liturgia ci presenta anche il finale di lode, l’inno sontuoso della Lettera ai Romani. Paolo riafferma che Dio ha il potere di confermarci, cioè donare stabilità alla nostra fede, Lui che è anche il fine di ogni pensiero umano, l’unico davvero sapiente. Il mistero taciuto per secoli eterni, è il progetto di Dio che manda a noi il Figlio.
Lui solo è il centro della nostra salvezza annunciato alle genti attraverso la Parola. Solo in Lui possiamo davvero esplodere nel canto del Salmo 88 e dire: “Tu sei mio Padre, mio Dio e roccia della mia salvezza …”.
L’Apostolo afferma che è ormai giunto il tempo di rivelare a tutte le genti ciò che è stato annunciato dalla Scritture, che la salvezza è offerta a tutti gli uomini. Cosa ci insegna questa lettura? Non possiamo vivere il Santo Natale per noi.
Abbiamo il dovere e il mandato di rivelare agli altri, nei modi possibili, che Gesù nasce non solo a Betlem ma nei cuori di tutti quelli che l’accolgono in buona volontà.

Meditando:
La Parola suscita il confronto interiore. Cosa dice a me, a noi? Anche noi spesso cadiamo nell'errore di voler imporre la nostra volontà, con calcoli umani e lontani dal desiderio di realizzare ciò che Dio ci chiede. Siamo capaci di lasciarci plasmare, nella nostra vita, dai progetti celesti? Oppure sperimentiamo la nostra difficoltà di essere fedeli servi come Maria?
Tutti noi abbiamo sperimentato un insuccesso nella vita. Siamo stati infedeli e deboli rispetto allo scopo prefissato. Poi abbiamo capito che anche nelle delusioni c’è possibilità di crescere. Non crediamoci i padroni della vita ma affidiamoci alla volontà di Dio. Pregando: la Parola interiorizzata diventa dialogo con il Signore. Cosa dico?
Diversamente da Davide è Maria, che pronuncia la frase della redenzione umana: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo le tue parole”.
Preghiamo il Magnificat, pensando alle tante meraviglie che ancora oggi il Signore opera nella Chiesa, nella storia e nella nostra vita. Il saluto dell’Angelo: “Il Signore è con te” è anche per noi.
Nel nostro cuore Dio Padre, con la forza dell’amore svolge il suo progetto per noi. Chiediamo allo Spirito di pronunciare il nostro “si faccia di me quello che hai detto”, non con la rassegnazione di chi sa di non poter contrastare un Dio, ma con la certezza che il Signore opera per il nostro bene perché è fedele, è la roccia capace di dare stabilità alle nostre vite.
Chiediamo al Signore di farci essere docili al suo volere, di essere in comunione con Lui, di trovarci felici nella condizione di servi come lo sono stati Davide e Maria, ma anche Abramo, Mosè, i santi e soprattutto il Figlio!

Per la contemplazione personale: 
Dio parla al nostro cuore. Dovremmo ripetere e, soprattutto vivere la Parola: “Ti saluto o piena di grazia, il Signore è con te”. Imitiamo la Vergine che concepisce, accoglie e genera il Verbo. Ciò che è avvenuto in Maria deve avvenire anche in noi. “Busseremo alla tua porta e, se ci aprirai prenderemo dimora in te” dice il Signore nell'Apocalisse.

Per la nostra preghiera personale: 
Signore, “se alle tue creature togli lo spirito muoiono e ritornano nella polvere; se mandi il tuo Spirito, sono create e rinnovi la faccia della terra”. (Salmo 104,29-30) Manda su noi lo Spirito Santo, o Signore, lo stesso che scendendo su Maria, con la potenza dell’Altissimo, ha generato al mondo il Verbo della vita.

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