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mercoledì 22 ottobre 2014

Emozioni tranesi

Quest’estate sono stato a Trani, centro marinaro pugliese dell’XI secolo, per tre giorni.

Ho visitato un ex carcere, oggi uno dei castelli federiciani tra i più belli dei tanti dislocati nell'intera Puglia.
Ho visto questa rocca a pianta quadrangolare con il suo vasto cortile centrale, le torri quadrate, le mura possenti e fortificate.

Ho potuto ammirare, qualche passo dopo, una cattedrale aperta sull'Adriatico col suo alto campanile svettante sulla città, piena di opere d’arte e ricca di suggestioni, al centro di una piazza panoramica. 
Ho goduto, da spettatore privilegiato, di un tramonto da urlo, tra pietre bianche e acqua azzurra, mentre il solito via vai di gente proveniente dalla passeggiata sul mare, arricchiva di vita un momento magico.
Ho poi attraversato il dedalo di strade tortuose, una sorta di suk, i tipici mercati arabi all'aperto, e ho scoperto piccole e insospettabili chiese templari, case antiche del tempo svevo angioino.

Ho camminato lungo il porto, gustando passo dopo passo, l’atmosfera della "movida" notturna: le contraddizioni di un popolo fatto di povera gente che pesca e che cerca di vendere polpi ancora guizzanti e ricci di mare dagli aculei vibranti, a ricchi turisti dall'apparenza facoltosa col naso in su
per carpire la bellezza di una città senza tempo.

Ho preso poi l’auto e la meraviglia si è sprigionata a pochi chilometri di distanza:

Le campagne di Ruvo di Puglia costellate da masserie, uliveti e vigne, dolmen, monumenti megalitici di 3500 anni fa;

Ecco Troia, dal nome forse imbarazzante, con la sua Chiesa madre, gioiello del Romanico barese e le mura impreziosite di sculture in pietra inquietanti e magnifiche;

Castel del Monte, un mondo onirico, esoterico, affascinante e misterioso, racchiuso in una rocca inedita, un maniero unico al mondo, frutto della follia geniale di Federico. Il meglio dello Stupor mundi, il sovrano impareggiabile;

Canosa di Puglia, all'inizio delle Murge, che la leggenda vuole fondata da Diomede con la cattedrale dedicata a San Sabino e dove si trova la tomba del Primo Crociato della storia, Boemondo;

Bisceglie con il piccolo, delizioso porticciolo e lo splendore delle mura medievali del centro storico;

La città della disfida, Barletta col castello svevo, sede di mostre d’arte contemporanea, lo storico Palazzo della Marra, affascinante viaggio nell'Ottocento;

Infine Margherita di Savoia con le Terme e la produzione di sale nelle saline, zona umida e casa di grandi uccelli acquatici, tra stormi di fenicotteri rosa tra vasche di evaporazione dell’acqua dai mille colori tra arancioni e gialli pallidi.

Trani sarà pure una delle tante città sofferenti del Meridione di questo Paese allo sfascio, ma, vi assicuro, i locali tutti pieni davano la sensazione di essere in un mondo ideale fatto di gioia e cose belle.

Ho immaginato il riscatto di un Sud povero dove si può ancora ricominciare a scommettere sulla cultura del bello che parte da Trani, i Trulli di Alberobello e arriva ai Sassi di Matera, passa dal barocco leccese all'infinita magnificenza della Valle dei templi in Sicilia.

Il Sud è ricco di risorse umane, storiche, artistiche.
Il Sud è il cuore di uomini e donne che in un Paese normale non dovrebbero essere costretti a emigrare.
Il Sud ha voglia di riprendersi tra le mani il suo futuro.

A Trani hanno già cominciato!

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