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mercoledì 15 ottobre 2014

La bellezza è divina. Non trascuriamola!

Da piccolo collezionavo di tutto, dalle figurine Panini ai tappi di bottiglia.
La prima collezione che feci fu quella dei sassi.
 Casa mia divenne una sorta di campo pietroso.
 Pietre ovunque, che brillavano come scintille di luce sui comodini, sui tavoli, sulle mensole, per la disperazione di mia madre che doveva ogni giorno spolverare.
La terra non era solo sotto i miei piedi ma anche nella mia testa.
 Mi chiedevo chi avesse creato tanta varietà e forme nelle pietre.
Qualche anno dopo l’amore per la terra mi rivelò l’esistenza di un Dio Creatore, cesellatore di zolle e mirabile inventore di mari, fiumi e laghi.
 La terra mi parve un delizioso cioccolatino bon bon, fuori la crosta di cacao, dentro il morbido ripieno tutto da gustare.

Leggendo una delle fantastiche avventure di Sherlock Holmes, il famoso personaggio nato dal genio di Arthur Conan Doyle, capii che è sufficiente osservare un dettaglio, seppur minimo, per comprendere le molteplici connessioni e risalire al generale.

Fu la scoperta della mia vita!
Un fiore porta a Dio, il “generale di tutto”, una goccia d’acqua di mare puoi risalire al Mediterraneo e a chi lo ha inventato, cioè Dio.
Tutta la vita, diceva il famoso detective, è una grande catena la cui natura si rivela a chiunque ne osservi un solo anello.

E, se ciò che ci circonda, è così bello ma anche così fragile, è perché la perfezione fatta dal Creatore è affidata alle mani improvvide dell’uomo che gestisce tutto con poca accortezza.

La bellezza è divina e trascurarla è un po’ come distruggerla.
Collezioniamo bellezza!
Curiamo la creazione. È la missione di noi figli di Dio!

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